Morsi, graffi e pizzicotti sono comportamenti che possono presentarsi all’interno della quotidianità educativa.
È proprio all’interno della comunità educante che i bambini e le bambine imparano a conoscere le loro emozioni e solo con la messa in atto, il riconoscimento verbale ed empatico da parte dell’adulto e dal confronto con l’altro imparano a gestirle, controllarle e dare un nome a ciascuna di esse.
Morsi e graffi: perché?
Per prima cosa è utile chiarire che, spesso, il morso, il graffio o il pizzicotto sono comportamenti conclusivi di processi psico-fisici differenti come:
- L' espressione da parte del bambino di conoscere l’altro. Nella fascia di età compresa tra i 12 e i 20 mesi, infatti, i piccoli esplorano la realtà circostante attraverso l’uso della bocca e delle mani;
- Una reazione di gelosia. Spesso i bambini ricercano delle attenzione prolungate ed esclusive da parte dell’adulto mettendo in atto dei comportamenti errati;
- La conseguenza finale di un conflitto.
Quali strategie per trasformare questi atteggiamenti?
Quali strategie dobbiamo evitare e quali favorire per trasformare questi atteggiamenti in esperienze positive e di crescita?
- Evitiamo di colpevolizzare il bambino o la bambina. È il gesto del morso o del graffio ad essere sbagliato non il bambino in sé;
- Evitiamo assolutamente frasi come “se ti morsica o ti graffia, reagisci e fallo anche tu”, si corre il rischio di attivare un circolo vizioso inutile e senza fine!
- Trasformiamo il morso o il graffio in baci e carezze. Far sentire ai bambini la delicatezza e la dolcezza di un determinato gesto è molto importante per invertire la tendenza di un comportamento negativo in uno positivo;
- Favoriamo l’uso del linguaggio e delle parole al posto dei gesti;
- Cerchiamo di stabilire una buona relazione Nido-famiglia basata sulla condivisione delle regole.
- Far comprendere il senso del limite ad un bambino piccolo è molto difficile, per questo è fondamentale creare un momento di dialogo e confronto tra genitori ed educatrici;
- Tramutiamo un’esperienza negativa in esperienza educativa.
Ricordiamoci che dal confronto con l’altro e con la diversità
si creano infinite possibilità di crescita.
Conclusioni
Infine, è utile ricordare che, così come si presentano, questi gesti possono svanire da un momento all’altro.
Lavorare insieme al bambino e alla famiglia sulla ricerca di atteggiamenti propositivi e sul riconoscimento delle proprie emozioni è sicuramente un ottimo punto di partenza per contenere questi atteggiamenti ed evitarli.
Autrice: Federica Apostolo
Educatrice dell'asilo nido Gnomi e Folletti di Gattico-Veruno
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