Con la nascita di un figlio, molte famiglie si ritrovano ad affrontare una questione molto importante: a chi lasciare il bimbo se entrambi i genitori lavorano? abbiamo calcolato l'impatto economico della questione sui bilanci familiari.
Nel decidere a chi affidare il bambino se i genitori lavorano, spesso le alternative sono:
- portare il bimbo all’asilo nido
- assumere la baby-sitter
In questo articolo metteremo a confronto le due situazioni, rilevando non tanto gli aspetti educativi quanto l’impatto economico sul budget familiare.
Va detto che esistono due ulteriori possibilità: affidare il bimbo ai nonni oppure la rinuncia temporanea di uno dei due genitori al lavoro. Ad entrambe le questioni abbiamo dedicato articoli nel nostro blog.
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Ma torniamo alla domanda di partenza: asilo nido o baby-sitter?
Dal confronto delle due soluzioni emerge un dato economico evidente.
Scegliere una baby-sitter, anziché portarlo al nido, costa quasi 900 euro in più al mese.
Per una famiglia, prendere una baby-sitter ha un costo superiore rispetto all’iscrizione del bimbo all’asilo nido. È il risultato emerso dall’analisi delle voci di spesa.
In altre parole, abbiamo formulato un’ipotesi relativa a una famiglia composta da due genitori e un bambino. Ci siamo chiesti:
Scenario A - Quali sono i costi nel caso decidessi di assumere una baby-sitter?
Scenario B - Quali sono i costi nel caso propendessi per l’asilo nido?
Scenario A – Baby-sitter
Abbiamo calcolato per la baby-sitter un compenso giornaliero di 63 euro (7 euro all’ora per 9 ore lavorative). Quindi abbiamo sommato i costi indicativi dei pasti del bambino (incluse le merende del mattino e del pomeriggio) e il necessario per la cura e l’igiene. Infine quelli relativi al comfort domestico (luce, acqua e riscaldamento), considerando che la presenza in casa di baby-sitter e bambino comporti un costo che altrimenti non sarebbe necessario.
Sommando le voci di spesa il risultato è questo:
Scenario B – Asilo nido
Per quanto riguarda l’asilo nido, la spesa si limita alla retta mensile, considerando un costo medio giornaliero di 28 euro per una struttura privata; la voce si riduce drasticamente nel caso di strutture convenzionate con i comuni.
Alla retta in genere si aggiunge il costo dei pannolini: in media solo un paio al giorno sono a carico della famiglia. Pasti, prodotti per l’igiene e i costi di acqua, luce e riscaldamento sono invece inclusi nella retta.
Va detto, per completezza di informazione, che lo scenario B (lo porto al nido) dovrebbe considerare due aspetti ulteriori. Uno incide in negativo e l’altro in positivo sul budget familiare:
Fattore negativo
Per esperienza sappiamo che i bambini si ammalano mediamente tra le due e le tre volte al mese, con punte di assenza dall’asilo nei mesi freddi e quando il bimbo è più piccolo. I genitori devono perciò considerare delle soluzioni che permettano di gestire la circostanza.
Spesso uno dei due sta a casa dal lavoro quando il bimbo è ammalato beneficiando, se dipendente, di un permesso non retribuito (congedo per malattia del figlio), così come legittimato dal Decreto legislativo nr. 151 del 26 marzo 2001.
L’alternativa è affidarsi ad una baby-sitter a chiamata. Oppure, come spesso accade, a un parente o comunque a una persona fidata.
Fattore positivo
La retta dell’asilo nido beneficia di detraibilità fiscale pari al 19% della spesa sostenuta, entro il limite di 632 euro l’anno. Si tratta di circa 120 euro al massimo risparmiati.
Conclusioni
È giusto sottolineare che gli scenari descritti hanno valore esemplificativo: ogni contesto familiare prevede dinamiche e costi differenti. Attraverso le due ipotesi abbiamo voluto fornire un metodo di analisi che i genitori possono facilmente replicare e adattare.
Dal confronto tra i due scenari (baby-sitter o asilo nido) dai noi ipotizzati, risulta evidente un dato: l’asilo nido è la scelta economicamente più vantaggiosa.
A fronte di un costo complessivo di 1460 euro mensili qualora la famiglia propendesse per la baby-sitter, la spesa per l’asilo nido sarebbe di soli 572 euro. Corrispondono ad un risparmio di 888 euro al mese.
Quali siano i dubbi ulteriori circa le necessità educative del bambino e l’esperienza all’asilo nido, invitiamo i genitori a consultare gli altri articoli del nostro blog.
Autrice: Marinella Fanchini
Gnomi e Folletti
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